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Intervista ad Andrea Tacchella

Ad arricchire la già variegata offerta dei natanti ci ha pensato Andrea Tacchella, che da quasi due anni importa in Italia gli ‘sloep’, tipiche barche olandesi prodotte da Maril Boats che ricordano i gozzi: barche disegnate per crociere in grande comfort nei canali e nei laghi, ma con un’ottima carena che le rende adeguate anche alla navigazione in mare. Andrea Tacchella se ne è innamorato subito e da questa passione è nata l’idea di proporle al pubblico italiano. Lo abbiamo incontrato al salone di Cannes per farci raccontare come è nata quest’avventura.

Cosa l’ha spinta a credere che questo tipo di barca sarebbe stato apprezzato in Italia? «Ho sempre pensato che la qualità della cantieristica olandese fosse molto interessante e che i suoi prodotti fossero figli di una filosofia nautica differente dalla nostra. Mi sono incuriosito e ho iniziato a studiare il mercato e a visitare i saloni, ho scoperto questa gamma che somiglia un po’ ai gozzi…».

Qual è il plus valore rispetto al nostro gozzo?

«Il comfort. Il gozzo è una barca nata per la pesca, poi è stato utilizzato anche per altri impieghi. Questa invece è una barca nata per il diporto…».

Cap 520

La costruzione è solida e la carena collaudata. Monta fino a 90 cv, con cui si toccano i 32 nodi. In package anche con 40 cv, per chi è senza patente.

Una delle ultime novità dei Cantieri Capelli di Spinadesco (Cr) il Cap 520 è offerto in package da Italmarine con fuoribordo Evinrude E- Tec da 40 (adatto quindi anche a chi non ha la patente) a 90 cavalli. Uno dei punti di forza di questo abbinamento è il rapporto prezzo qualità che ne ha infatti decretato il successo. Il layout del pozzetto è composto da un divano poppiero e un bel prendisole a prua. Dotato di murate di buona altezza e spessore, il 520 dispone di un piano aggiuntivo, a incastro, per l’allungamento del solarium o, in alternativa, per il posizionamento del tavolo dinette. Verso poppa si trova la consolle di guida, protetta da un parabrezza in metacrilato, contornato da un robusto tientibene di acciaio.

Il cruscotto è semplice e abbastanza spartano, ma ospita gli strumenti essenziali per il controllo del motore…

L’articolo completo sul numero di luglio-agosto 2009 di La Barca per Tutti

Bayliner Gt

Piccolo runabout americano con tanto spazio a sedere. Adatto per sci nautico e wakeboarding. Monta un Mercruiser da 135 cv con piede Alpha One.

Con un ragionevole rapporto qualità prezzo questo motoscafo è in grado di far venire la voglia di barca a chi deve ancora fare il primo passo per diventare armatore. Il Gt è carrellabile e ha prestazioni sorprendenti grazie con uno scattante motore entrofuoribordo Mercruiser quattro cilindri da 135 cv con 3.000 cc di cilindrata abbinato a un piede Alpha One.
Di linee moderne e con una buona razionalizzazione dei volumi, è in grado di ospitare fino a sei persone, anche se si sente un po’ la mancanza di spazi per sdraiarsi, che si limitano a una coppia di sedili estendibili a lettino.

Per il pozzetto esistono due soluzioni: la prima con poltrona del pilota singola che gira su se stessa, affiancata da una coppia di sedili passeggero trasformabili in prendisole oppure un’altra con due coppie di sedili trasformabili anch’esse in prendisole. A poppa, di fianco alla copertura del motore ci sono due poltrone ricavate nello stampo della coperta.

L’articolo completo sul numero di luglio-agosto 2009 di La Barca per Tutti

Zattera. Sicurezza, come cambia

La zattera costiera, obbligatoria da 6 a 12 miglia dalla costa, manda in pensione in vecchio atollo. Ecco le prime in commercio.

L’introduzione di un autogonfiabile obbligatorio al posto dell’atollo per chi naviga oltre 6 e fino a 12 miglia dalla costa è il più importante cambiamento portato dal regolamento attuativo del codice della nautica.
Come annunciato da tempo, il vecchio atollo è andato definitivamente in pensione da gennaio. Al suo posto arriva un nuovo equipaggiamento: una zattera costiera di forma simile a quella d’altura, ma diversa per completezza di dotazioni. Nella pratica non ha la tenda di chiusura, né l’arco gonfiabile, e il pacco dotazioni è meno ricco. Il concetto di fondo è che i naufraghi trovino posto all’asciutto e non più precariamente abbracciati a un galleggiante. Per chi naviga, il tutto sta in una riga della tabella delle dotazioni di sicurezza: è qui che il Regolamento attuativo 146/2008 del Codice della Nautica introduce il nuovo autogonfiabile.
Questo l’elenco dotazioni: gonfiatore, coltello a lama fissa, torcia elettrica stagna, sassola, kit riparazione, due pagaie, due spugne, un fischietto e un quarto di litro d’acqua a testa.
Analogamente alle zattere d’altura, i modelli costieri sono disponibili nelle misure per 4, 6, 8, 10 e 12 persone, in valigia morbida o container rigido. Anche se il Regolamento 146/2008, non contiene – fatto molto strano e quasi senza precedenti – qualche norma transitoria o, comunque, di deroga applicativa, anche parziale, e quindi alla lettera non è possibile conservare a bordo il proprio atollo in attesa di sostituirlo, secondo gli addetti ai lavori ci sarà un periodo di tolleranza almeno fino a fine 2009.

Qualche dubbio, tuttavia, rimane. Ma i modelli esistono in commercio? Sì, i produttori stanno lanciando questo nuovo tipo di autogonfiabile, ne citiamo alcuni: Arimar ha in catalogo la versione Coastal delle sue zattere, Zodiac sta preparando un modello che verrà lanciato a breve, Eurovinil ha in vendita la sua CoastalDry.

Abbiamo chiesto a Eurovinil secondo quali specifiche è stata realizzata, la Casa ci ha risposto che «La zattera costiera Eurovinil CoastalDry è stata omologata in conformità a quanto indicato nel decreto dirigenziale emanato dal Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, il 2 marzo, secondo quanto previsto dall’art 54 del decreto ministeriale n° 165 del 28 luglio 2008». Mentre da Arimar così presentano il loro prodotto: la Coastal deriva dalla zattera Oceanic costruita in accordo con le normative nazionali (nuovo DM 12/8/2002 n°219).
Arimar ha terminato l’iter di approvazione con l’ente tecnico Rina. Le zattere sono fabbricate in accordo al Decreto emanato dalle Capitanerie di Porto “Caratteristiche tecniche delle zattere di salvataggio da utilizzare esclusivamente sulle unità da diporto in navigazione entro le 12 miglia dalla costa”, 02 marzo 2009.

Per quanto riguarda i prezzi, il modello costiero Arimar a secondo dei posti, da 4 a 12, va da 820 a 1.080 euro, più Iva. E la revisione? La prima revisione dopo 3 anni, le successive ogni 2 anni.
E il resto della tabella dotazioni? Per quanto riguarda gli estintori, si sottolinea che per le imbarcazioni, indipendentemente dall’abilitazione e dalla distanza dalla costa, entrano in vigore nuovi obblighi: devono rispondere all’elenco estintori specificato alla tabella A. In pratica, è una novità per le barche che navigano entro le 6 miglia, senza marcatura CE. Nulla cambia invece per i natanti, che devono avere a bordo un solo estintore come prima.